Un viaggio dal Cairo alla magnifica oasi di Siwa è un’esperienza che va oltre il semplice spostamento geografico: è un’immersione nelle meraviglie naturali e storiche dell’Egitto, un’avventura che unisce la frenesia della capitale alle suggestioni di un angolo remoto e misterioso del deserto: Siwa, una delle oasi più affascinanti del Paese.
Giorno 1: Arrivo al Cairo
Siamo atterrate al Cairo la sera tardi, quando la città si trovava nel pieno della frenesia del Ramadan. Le strade erano animate da molte persone, i negozi illuminati e il profumo di cibo che pervadeva l’aria. Dopo un breve tragitto, siamo arrivate nella zona di Giza, un quartiere che emana un fascino particolare, dove le piramidi si stagliano maestose contro il cielo notturno. Dopo il check-in in hotel ci siamo recate nelle stanze per riposare in vista della sveglia molto presto del giorno seguente.
Giorno 2: Alessandria
Dopo una colazione con un’incredibile vista sulle imponenti piramidi di Giza, siamo pronte per un’altra giornata all’insegna della scoperta dell’Egitto. Le prime luci del mattino illuminano le maestose piramidi, regalando un panorama mozzafiato che resterà impresso nei nostri ricordi. Partiamo per Alessandria d’Egitto, una città che affaccia sul Mediterraneo e che ha una storia affascinante, che intreccia culture e civiltà. Il viaggio inizia con una strada panoramica che attraversa il paesaggio egiziano, portandoci lontano dal caos di Cairo. Arrivate ad Alessandria, la nostra prima tappa è stata la visita alle Catacombe di Kom el Shoqafa, uno dei siti archeologici più affascinanti e misteriosi della città. Le catacombe sono un antico cimitero romano risalente al II secolo d.C., un luogo che racconta storie di sepolture e rituali religiosi di un popolo che ha vissuto in questa regione millenni fa.
La visita è stata emozionante, un viaggio nel tempo che ci ha permesso di scoprire una delle meraviglie nascoste di Alessandria. Il complesso sotterraneo, formato da numerosi passaggi e stanze scavate nella roccia, ci ha mostrato la fusione tra le tradizioni egizie, romane e greche. Le decorazioni e gli affreschi che adornano le pareti ci hanno raccontato storie di divinità, di re e di sacrifici, e l’atmosfera misteriosa delle catacombe ci ha fatto sentire come se fossimo parte di un’epoca lontana.
La nostra avventura ad Alessandria prosegue con una delle tappe più emozionanti: la Biblioteca di Alessandria. Sebbene l’antica biblioteca che una volta era il cuore culturale e intellettuale del mondo greco-romano non esista più, la nuova Biblioteca di Alessandria, inaugurata nel 2002, ne porta avanti l’eredità, rappresentando un faro di sapere e cultura in tutto il Mediterraneo.
La Biblioteca si trova in una posizione privilegiata, affacciata sul mare, e il suo design moderno e innovativo è un omaggio a quella che fu l’antica biblioteca. L’edificio, imponente e affascinante, è un capolavoro di architettura contemporanea, con un enorme tetto che sembra sollevarsi come una grande vela, simbolo di apertura verso il mondo. Al suo interno, oltre alla vasta collezione di libri e manoscritti, sono ospitati numerosi musei, gallerie d’arte e spazi per eventi culturali. La modernità della biblioteca di oggi è un omaggio a quella grande tradizione, con l’obiettivo di essere ancora un centro di ricerca, studio e dialogo interculturale.
Dopo aver visitato la Biblioteca, ci siamo concessi una pausa pranzo da in un ristorante che affacciava direttamente sul mare, un’ottima occasione per gustare il pesce fresco che il Mediterraneo offre. Il locale, caratteristico e accogliente, ci ha regalato un’atmosfera rilassante, con il suono delle onde in sottofondo e una vista spettacolare sul mare azzurro.
Nel pomeriggio, abbiamo proseguito il nostro viaggio con la visita alla storica Fortezza di Qaitbay, uno dei luoghi più iconici della città. Situata sulla punta del molo, direttamente affacciata sul mare, la fortezza è un’imponente costruzione che risale al XV secolo ed è stata edificata sulle rovine del faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Poi ci siamo cimentate in un giro in barca, un’ottima occasione per vedere Alessandria da un’altra prospettiva. La barca, manovrata da un abile rematore, ci ha portato lungo la costa, offrendoci una vista unica della città dal mare. Mentre il rematore ci guidava con ritmo e precisione, abbiamo potuto ammirare il panorama, la costa che si stendeva dolcemente verso l’orizzonte, e i tanti piccoli dettagli che a volte sfuggono quando si è troppo concentrati sul cammino a terra.
Successivamente ci siamo dirette verso il nostro hotel per il check-in. Ma il percorso verso l’hotel è stato tutt’altro che ordinario. Nel cuore del pomeriggio, le strade di Alessandria erano diventate incredibilmente affollate, segno che la città si stava preparando per un evento speciale: l’iftar, il pasto che segna la fine del digiuno durante il Ramadan; un momento speciale e significativo nella vita quotidiana di milioni di musulmani in tutto il mondo.
Dopo un po’ di meritato relax in hotel, abbiamo deciso di approfittare della fresca serata per fare una passeggiata lungo il mare. La città, ormai illuminata dalle luci calde del tramonto, aveva un’atmosfera magica, e il suono delle onde che si infrangevano sulla riva ci accompagnava mentre camminavamo.
ci siamo fermate in un ristorante locale dove abbiamo deciso di provare uno dei piatti più amati della cucina egiziana: lo shawarma. Lo shawarma è uno dei piatti più iconici e amati della cucina mediorientale, popolare in molti paesi come Egitto, Libano, Turchia, Siria e oltre. Si tratta di carne (spesso agnello, manzo, pollo o tacchino) che viene marinata con una miscela di spezie e poi cotta su uno spiedo verticale. La carne viene cucinata lentamente, girando sulla fiamma o su una griglia per ore, fino a diventare tenera e saporita.
Giorno 3: Tappa a El Alamein in viaggio verso Siwa
La sveglia suona presto anche oggi, ma non c’è nulla di meglio che iniziare la giornata con una colazione abbondante e un panorama mozzafiato. Seduti a una tavola ricca di prelibatezze locali, abbiamo potuto godere della vista sul mare.
Dopo un’ottima colazione, è arrivato il momento di partire per El Alamein, una tappa fondamentale del nostro viaggio. Questo piccolo angolo dell’Egitto, a circa 100 chilometri a ovest di Alessandria, è noto per il suo legame con la Seconda Guerra Mondiale e per la sua storia militare.
La nostra destinazione principale era il Sacrario Italiano, un luogo di grande significato storico e simbolico. Questo cimitero di guerra ospita le tombe dei soldati italiani caduti durante le battaglie di El Alamein. La sua posizione, tranquilla e immersa nel verde, contribuisce a creare un’atmosfera di rispetto e riflessione. Le tombe, ordinate e semplici, sono disposte con grande cura, e ogni lapide è un ricordo della sofferenza e del sacrificio di chi ha dato la vita per la patria.
Passeggiando tra le lapidi, abbiamo avuto un momento di silenziosa riflessione, rispettando il ricordo di tutti quei soldati italiani che hanno combattuto in quella zona e che oggi riposano in questo luogo sacro. Il Sacrario Italiano non è solo un cimitero, ma anche un simbolo di pace e memoria, un luogo dove la storia viene onorata e le vite perdute non vengono mai dimenticate.
È stato un momento che ha aggiunto una dimensione significativa alla nostra esperienza in Egitto, dove storia e ricordi si intrecciano in un paesaggio che porta ancora i segni di un passato lontano.
Ci siamo rimesse in viaggio, dirette verso una delle destinazioni più affascinanti e remote dell’Egitto: l’Oasi di Siwa. Il tragitto è stato lungo e, sebbene fosse di circa 3 ore, il paesaggio che abbiamo attraversato ha reso ogni chilometro interessante e piacevole.
Abbiamo costeggiato la splendida costa del Mediterraneo, un tratto che si è rivelato ricco di sorprese. Il percorso ci ha portato a passare attraverso Marsa Matruh, una città che si affaccia sul mare e che è conosciuta per le sue lunghe spiagge sabbiose e acque cristalline. La costa è stata un vero spettacolo per gli occhi, con il mare turchese che si estendeva all’orizzonte e le strutture turistiche moderne che si mescolavano armoniosamente con il paesaggio naturale.
Mentre ci avvicinavamo all’Oasi di Siwa, un evento del tutto inaspettato ha reso il nostro viaggio ancora più speciale: la pioggia. In una regione dove le precipitazioni sono un fenomeno estremamente raro — si stima che piova solo circa tre giorni all’anno — vedere le nuvole grigie coprire il cielo e sentire le prime gocce d’acqua cadere è stato un vero e proprio spettacolo.
Ma mentre il paesaggio si trasformava sotto la pioggia, una delle vagabonde sempre pronta a mantenere lo spirito alto, ha iniziato a intonare un mantra. Con la sua voce dolce, ha invocato il sole, come se chiedesse al cielo di tornare a sorridere.
E proprio quando sembrava che la pioggia non avesse mai fine, il miracolo è accaduto. Arrivate a Siwa, l’area si è schiarita e, in un istante, il sole ha fatto capolino tra le nuvole, illuminando l’oasi con i suoi raggi caldi. La pioggia, purtroppo, non è durata a lungo, ma il suo passaggio ha lasciato un’impronta magica. La gente del posto, abituata alla calura del deserto, ha accolto questo fenomeno raro con gioia e un sorriso che illuminava le strade appena allagate. Per loro, vedere la pioggia era una benedizione, un evento che si celebra con felicità e gratitudine.
Siwa, con la sua bellezza senza tempo, ci ha accolte in un abbraccio di sole e colori, dopo un’avventura che ci ha mostrato la forza misteriosa della natura. Quel raro evento di pioggia ha reso il nostro arrivo ancora più memorabile, un vero e proprio incontro tra il deserto, il cielo e la nostra curiosità.
Una volta arrivate ci siamo dirette verso una delle principali attrazioni storiche della zona: la Fortezza di Shali. Questo antico sito, che si trova nel cuore del villaggio di Siwa, è un luogo che racconta la storia millenaria dell’oasi e delle sue tradizioni.
La Fortezza di Shali, costruita in epoca medievale, è una vera e propria testimonianza della resistenza e della cultura della popolazione di Siwa. La struttura è realizzata con mattoni di argilla e sale, materiali locali che conferiscono alla fortezza un aspetto unico, con tonalità di beige e ocra che si fondono perfettamente con il paesaggio circostante. Nonostante i secoli di storia, la fortezza si erge ancora imponente, anche se gran parte della struttura è ora in rovina, a causa delle frequenti inondazioni e dei cambiamenti climatici nel corso degli anni.
La fortezza, che un tempo proteggeva gli abitanti di Siwa dalle invasioni, offre una vista panoramica spettacolare sulla valle circostante e sul deserto che si estende fino all’orizzonte.
Il nostro hotel (Qasr El Salam Hotel) immerso nel cuore di Siwa, era un angolo di tranquillità che sembrava fondersi perfettamente con l’ambiente circostante, un rifugio di pace nel cuore del deserto.
Il design dell’hotel era un mix affascinante di tradizione e comfort moderni. Le strutture, in gran parte costruite con materiali naturali come la pietra e l’argilla, erano ispirate all’architettura tipica della regione, ma con un tocco contemporaneo che rendeva ogni ambiente accogliente e raffinato. Le camere erano spaziose e arredate con gusto, offrendo una vista spettacolare sull’oasi e sul deserto circostante.
Dopo ci dirigiamo verso Breezy Island, una piccola oasy circondata dal silenzio e dalle acque del Lago Breezy: un incantevole specchio d’acqua. Il lago è noto per le sue acque cristalline e per il suo paesaggio sereno, che crea una scena pittoresca nel cuore del deserto. Le acque del lago sono ricche di minerali, che ne fanno una meta ideale per chi cerca un’esperienza di relax e benessere, oltre a essere un posto perfetto per chi ama il birdwatching, dato che la zona è un rifugio per diverse specie di uccelli migratori. Il silenzio del deserto e la bellezza del paesaggio ci avvolgevano mentre il sole lentamente calava all’orizzonte, dipingendo il cielo con sfumature calde di arancione e rosso. Il tramonto, così spettacolare e sereno, sembrava quasi sospeso nel tempo, un’opera d’arte naturale che ci faceva sentire in sintonia con l’ambiente circostante. Mentre il buio avanzava, il calore del fuoco ci proteggeva dal fresco della sera, e aspettavamo con entusiasmo la cena tipica Siwana.
Ammiriamo le stelle e poi ci dirigiamo in hotel per una notte di meritato riposo.
Giorno 4: Safari sulle dune del deserto e saline
Dopo una colazione ricca e tipica, ci siamo preparati per una delle esperienze più emozionanti di tutta la nostra avventura a Siwa. La mattinata è cominciata con una vista spettacolare sull’Oasi di Siwa, con il paesaggio che si estendeva davanti a noi, un mix di palmeti e laghi, incorniciato dal maestoso deserto del Sahara. Era l’ultima occasione per ammirare la tranquillità di questa terra, prima di immergerci in una nuova, incredibile avventura.
A bordo delle jeep 4×4, siamo partiti per un safari nelle dune. L’adrenalina era palpabile mentre ci avventuravamo tra le altissime dune di sabbia del deserto. Le jeep sfrecciavano su e giù per le ondulazioni del Sahara, e ogni salita e discesa sembrava un salto nel vuoto. Il vento che ci sfiorava e la sabbia che volava intorno a noi aggiungevano un senso di libertà unica. Le enormi dune, che sembravano non finire mai, ci regalavano panorami mozzafiato, con la sabbia dorata che brillava sotto il sole del mattino.
Non c’era modo migliore di continuare l’avventura nel deserto che con un’emozionante sessione di sandboarding. Con le tavole pronte, ci siamo diretti verso una delle dune più alte, dove la sabbia dorata si stendeva a perdita d’occhio, creando l’ideale per questa attività adrenalinica.
Continuiamo il safari arrivando nel cuore del deserto per una sosta speciale: una pausa con tè, servito in un angolo di pura tranquillità, circondati dal silenzio assoluto. Seduti tra le dune, con il sole che cominciava a farsi più caldo, il tè caldo ci ha riscaldato e rinfrescato allo stesso tempo, mentre la quiete del deserto ci avvolgeva. Il contrasto tra l’adrenalina della guida nelle dune e la pace del momento di relax rendeva questa esperienza ancora più intensa, regalando una sensazione di completa connessione con la natura selvaggia del Sahara.
Abbiamo proseguito la nostra esplorazione di Siwa con una visita alle meravigliose saline che si trovano nelle vicinanze. Questo paesaggio unico ci ha lasciato senza parole, con il contrasto tra la sabbia dorata del deserto e il bianco accecante delle saline che brillavano sotto il sole.
Le saline di Siwa sono una delle caratteristiche naturali più affascinanti dell’oasi. Questi bacini di acqua salata, che si estendono in lunghe distese, sono il risultato di un antico processo naturale, dove l’acqua salata evapora lasciando dietro di sé una crosta di sale che copre la superficie. Il paesaggio che ne risulta è straordinario: un mare di cristalli bianchi che scintillano al sole, creando un’atmosfera surreale. Le saline sono anche un luogo di grande importanza economica per la regione. Il sale estratto dalle saline è di alta qualità e viene utilizzato non solo per la cucina, ma anche per diversi scopi locali. Durante la visita, abbiamo avuto l’opportunità di osservare il processo di raccolta del sale, con i lavoratori che, sotto il sole cocente, raccolgono con cura il sale dalle acque poco profonde, creando cumuli di cristalli scintillanti.
E non poteva certo mancare un’esperienza ancora più speciale: il bagno nelle acque fredde delle saline! Le vagabonde più coraggiose non si sono fatte scappare l’occasione e si sono tuffate senza esitazione nelle acque cristalline e salate. Le acque fredde, un po’ sorprendenti all’inizio, donavano una sensazione di rivitalizzazione immediata. Con il sale che si depositava sulla pelle, sembrava di essere avvolti in un velo di cristalli naturali.
Il nostro viaggio ci ha portato a uno dei luoghi più iconici di Siwa, la Piscina di Cleopatra. Questo luogo leggendario, immerso nel cuore dell’oasi, è famoso per la sua acqua cristallina e la sua storia millenaria. Si racconta che Cleopatra stessa vi si sia immersa, alla ricerca di refrigerio e bellezza, ed è facile capire perché questa piscina sia diventata una delle attrazioni più affascinanti di Siwa.
Pausa pranzo in un ristorante locale, dove ci siamo deliziati con i piatti tipici e poi ci dirigiamo verso l’hotel per prepararci al lungo viaggio verso Il Cairo, che ci avrebbe attesi per circa 8 ore. Nonostante la lunga distanza, eravamo tutti pieni di energia e pronti a godere degli ultimi momenti insieme prima di lasciare l’Oasi di Siwa.
Finalmente siamo arrivate al Cairo verso mezzanotte, check-in e riposo.
Giorno 5: Il Cairo
La giornata è cominciata presto, con una vista straordinaria che ci ha subito lasciati senza fiato: una colazione vista piramidi! Dopo colazione, ci siamo diretti verso le Piramidi di Giza, uno dei luoghi più iconici e misteriosi al mondo. La maestosità delle piramidi ci ha colpiti profondamente: la Piramide di Cheope, la più grande delle tre, si innalzava con una perfezione straordinaria, mentre le altre due, quella di Chefren e quella di Micerino, completavano l’imponente complesso. Abbiamo avuto l’opportunità di avvicinarci a queste enormi strutture e di camminare lungo la loro base, sentendo l’energia e la storia che emanano. Non potevamo perdere poi la visita alla Sfinge, che si trovava lì, maestosa e misteriosa, con il corpo di leone e la testa di faraone, guardando silenziosamente verso l’orizzonte. La sua bellezza e il suo fascino erano incredibili, e ci siamo fermati a lungo a osservare i dettagli di questa scultura che ha attraversato i secoli, sfidando il tempo e le intemperie. C’era qualcosa di quasi magico nell’essere lì, dove la storia e il mito si intrecciano.
Dopo la visita emozionante alle Piramidi di Giza e alla Sfinge, pausa pranzo con vista sulle piramidi.
Con il cuore ancora pieno di emozione, ci siamo poi diretti verso la tappa successiva: il Museo Egizio. Appena entrati, siamo stati accolti dalla straordinaria bellezza e grandezza di oggetti antichi, sculture, mummie e tesori faraonici che raccontano la storia millenaria dell’Egitto.
Il museo ospita una delle collezioni più ricche e affascinanti al mondo, e tra le sue stanze abbiamo avuto la possibilità di ammirare oggetti incredibili, come il tesoro di Tutankhamon, con la famosa maschera funeraria del giovane faraone che ci ha lasciati senza parole. I dettagli intricati di ogni manufatto e la storia che essi raccontano ci hanno trasportato indietro nel tempo, offrendoci uno sguardo privilegiato sulla vita e le credenze degli antichi egizi.
Il museo ci accoglie per una visita veloce a causa degli orari ridotti durante il periodo del Ramadan.
Dopo la visita al Museo Egizio, abbiamo deciso di immergerci nel cuore pulsante della città con una visita al celebre Mercato di El Khalili. Questo storico mercato è un luogo dove la tradizione e la modernità si incontrano, e camminando tra le sue viuzze strette ci siamo letteralmente persi tra i suoi colori, suoni e profumi unici.
Il mercato è un labirinto di souk che vendono di tutto: spezie aromatiche, tessuti dai colori vivaci, gioielli artigianali e oggetti in metallo che sembrano raccontare storie antiche.
Mentre esploravamo, abbiamo notato che la città si stava preparando per l’Iftar. Le strade si stavano riempiendo di attività, con i ristoranti che allestivano i loro banchetti e i negozi che cominciavano a chiudere per dar spazio alla tradizione. L’atmosfera era carica di un senso di attesa e spiritualità, con i colorati festoni che decoravano i vicoli e le luci che cominciavano a brillare.
Purtroppo, non abbiamo potuto visitare la Moschea di Al-Azhar come previsto. A causa del Ramadan e della vicinanza dell’Iftar, l’afflusso di persone era molto elevato. La moschea, uno dei luoghi religiosi più importanti e venerati del Cairo, si stava preparando per la preghiera serale, e le strade circostanti erano piene di persone che si affrettavano a entrare. Anche se non abbiamo potuto entrare l’abbiamo ammirata dall’esterno, lasciandoci rapire dalla sua maestosità. La facciata imponente, con i suoi minareti e l’architettura islamica intricata, ci ha colpito profondamente.
Purtroppo, come tutte le avventure, anche il nostro viaggio doveva giungere al termine. A malincuore, ci siamo diretti verso l’aeroporto, con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica e intensa.
L’aeroporto ci aspettava, ma il nostro viaggio ci aveva lasciato ricordi preziosi, e il Cairo ci aveva regalato una parte di sé che resterà per sempre nel nostro cuore.
Perchè viaggiare con noi?
Il viaggio è fatto di momenti condivisi: varie emozioni, le risate, le conversazioni sotto il cielo stellato del deserto, le scoperte che facciamo insieme. Ogni singola esperienza diventa parte della nostra storia, creando legami che vanno al di là delle parole. I colori, i suoni, le sensazioni: sono tutti pezzi di un puzzle che arricchisce la nostra memoria, un puzzle che si compone e si ricompone ogni volta che ripensiamo a quei luoghi lontani.
E così, anche quando il viaggio finisce, rimane dentro di noi. Ogni ricordo è come una traccia indelebile che ci accompagna nella quotidianità, un rifugio dove tornare quando la vita diventa frenetica. I ricordi di viaggio non sono solo tesori da custodire, ma anche le chiavi che ci permettono di aprire le porte verso nuove scoperte, nuove avventure, e forse, un po’ più di noi stessi.